Il 10 aprile 1925 usciva la prima edizione di un libro che avrebbe ispirato scrittori, illustratori, registi e affascinato milioni di lettori per i successivi cento anni.
Il grande Gatsby è uno di quei capisaldi della letteratura che rientrano nelle famose "lista dei libri da leggere". Il fascino della sua storia ambientata negli anni '20 tra New York e Long Island, l'isola delle "luccicanti" proprietà dei ricchi newyorkesi, trabocca di enfasi e decadimento. Sono gli anni ruggenti dell'America degli eccessi, dell'ostentazione nel sottolineare il divario sociale ed economico in un mondo in cui la profonda crisi veniva affogata nello Champagne. Ma oltre all'analisi sociale, nella creazione di Scott Fitzgerald si insinuano tra le pagine le tragedie e le ossessioni personali. Il protagonista è l'emblema dell'arrampicatore sociale, della fame di arricchimento a ogni costo che forse trae origine dall'epoca dell'oro, Gatzby incarna il motto americano "Yes, you can" dove non importa chi tu sia o quali siano le tue origini, se sei abbastanza in gamba e lo vuoi davvero, puoi arrivare ovunque. Ma Gatsby, come ogni personaggio che si rispetti, ha le sue ombre ed è proprio questo ad aumentarne esponenzialmente il fascino. Non basta l'evidente ricchezza, l'organizzazione di feste esagerate senza freni, l'esser stato talmente scaltro da riuscire a farsi accettare in una società chiusa in sé. Contano anche le voci sussurrate sul suo conto, i sospetti di illeciti che non fanno che aumentarne la fama di una persona che, per la verità, è preda della solitudine. Ma chi è davvero James Gatz?
Come spesso accade per le grandi opere, il romanzo è stato tradotto in molte lingue e nel corso del tempo è divenuto ispirazione per trasposizioni teatrali e cinematografiche fino ed approdare nel campo dei graphic novel. A voi la scelta di come leggere o rileggere questo romanzo, oppure potete sceglierli tutti e confrontare i diversi modi di interpretare questo "classico" della letteratura.