Medico, scrittore, senza tetto, direttore d'orchestra... quante vite si possono vivere in una sola? Tutte quelle che la fantasia può creare, ma quando la fantasia di un gioco infantile si trasforma in qualcosa di più, la situazione si complica. Mentire non è sempre facile e può trasformarsi in un gioco pericoloso. Anche solo una bugia innocente può farci vivere l'ancoscia di essere scoperti, ma per il nostro protagonista le bugie si moltiplicano fino a diventare all'ordine del giorno. Come nella "Calunnia" del Barbiere di Siviglia un venticello può divenire una tempesta e investire in pieno il nostro bugiardo, per cui mentire diviene quasi più naturale che dire la verità. Di fondo c'è la voglia di impressionare, di essere accettati e apprezzati, di piacere e compiacere per paura di non essere abbastanza interessanti. Una condizione presente in ogni persona ma qui è portata all'estremo fino ad annullare la propria esistenza. Una riflessione su una società che ci vede sempre più attori, richiedendo sempre la perfezione e, dove l'insicurezza è denigrata, mentire diviene un modo per sopravvivere. Ma a che prezzo? Con una scrittura asciutta e diretta, Cavazzoni riesce a farci sorridere perché ogni situazione innesca una bugia e per noi lettori, che sappiamo la verità, ogni capitolo diviene una scena comica.