Questo romanzo è stato pubblicato nel novembre del 2014, in occasione del centenario della prima guerra mondiale. Nel 2015 si è aggiudicato l’Andersen con il premio speciale della giuria dedicato ai libri sulla Grande Guerra. Se mi chiedono una buona storia da far leggere ai ragazzi su questo argomento, questa è sicuramente una delle prime che mi tornano sempre alla memoria. Spicca per la fonte documentaria precisa e accurata, corredata da spezzoni giornalistici e da una piccola cronologia. Lo studio sui linguaggi dialettali dei territori interessati utilizzati maggiormente nei dialoghi enfatizza l’empatia con le genti ma anche il riconoscimento del vissuto che i ragazzi possono associare ai racconti dei nonni o altri familiari. Si ha la sensazione di entrare nei luoghi, nelle case e negli animi della gente che quella guerra l’ha vissuta sulla propria pelle e ci fa sentire quanto la storia non sia solo una, ma tante storie accomunate dal dolore, dalla perdita dei propri cari, da ferite difficili da rimarginare. Ci fa riflettere sui destini di milioni di giovani vite spezzate inutilmente e strappate al cuore delle proprie famiglie, per cosa poi?!