Il libro si basa sull'affascinante storia vera di Mir Malik Sultan Khan, indiano figlio di contadini con un innato talento per il chaturanga, il gioco orientale da cui derivano gli scacchi. Una vita fuori dal comune come il suo talento, che l'ha portato a viaggiare per incontrare e battere i maggiori scacchisti della sua epoca. Maurensig, già autore di altri libri incentrati sugli scacchi come La variante di Lüneburg e L'arcangelo degli scacchi, racconta la sua storia attraverso gli appunti di un cronista americano, inviato in India del Washington Post per rendicontare sulla situazione di tensione tra India e Pakistan. Il giornalista appassionato di scacchi ritrova il suo idolo che gli consente di poter scrivere la sua biografia. Inizia così un racconto che sembra un'avventura letteraria d'altri tempi. L'India negli anni '20 del Novecento era ancora vista come un'affascinante meta esotica dal territorio semisconosciuto agli occidentali. Lo scacchista porta con sé il fascino dei Maharaja, del Karma e delle divinità indiane, incantando l'Europa prima e poi l'America dopo il suo approdo a New York. Quelli raccontati sono però anche gli anni difficili tra le due guerre mondiali, e il seme di indipendenza dal colonialismo inglese era già innestato negli animi degli indiani. In quegli anni in cui gli stranieri erano sospetti e tenuti sotto stretta osservazione, bisognava star attenti a non esser screditati davanti all'opinione pubblica come successe appunto a Mir Malik Sultan Khan.
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Mir Malik Sultan Khan
il gioco del chaturanga