Il dossier Wuhan, di Qiu Xiaolong

La Cina cambia. La Cina non cambia.

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Ultimo aggiornamento: 15/01/2024

Chen Cao, ormai ex ispettore capo della polizia di Shanghai e attuale direttore dell’ufficio per la Riforma del sistema giudiziario, messo d’ufficio in licenza di convalescenza, viene richiamato in servizio per condurre le indagini riguardanti tre casi di omicidio che sembrano collegati tra loro. Il momento è delicato perché la popolazione di Shanghai si trova in lockdown a causa della diffusione del Covid-19 e le autorità politiche temono che la presenza di un omicida seriale renda ancora più tesa una situazione già critica per l’ordine pubblico. Per questa ragione Chen Cao, autorizzato direttamente dai vertici politici di Pechino, deve condurre le indagini in gran segreto, coadiuvato dalla brava e premurosa assistente Jin. Nel corso delle indagini Chen Cao prende coscienza della durezza dei provvedimenti governativi presi per il contenimento della pandemia. Inviso alle autorità politiche per aver condotto in passato indagini nell’ambiente degli alti dirigenti di partito, capisce di essere strettamente sorvegliato e si vede costretto a controllare le proprie azioni. Per la prima volta l’integerrimo funzionario e poliziotto Chen Cao non si sente allineato alla volontà politica governativa. Per dare voce alle tante sofferenze patite dalla cittadinanza sente l’obbligo morale di fare qualcosa per rendere nota nel Web tutta la tragica realtà cinese.

 

Per la biografia di Qiu Xiaolong leggi qui

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Qiu Xiaolong è uno scrittore, poeta e traduttore cinese che dal 1989 vive negli Stati Uniti. E’ docente di letteratura cinese presso la Washington University di Saint Louis. Profondo conoscitore della poesia cinese del periodo T’ang,  è anche studioso della letteratura inglese. Della sua produzione letteraria fanno parte pure i romanzi gialli che hanno come protagonista l’ispettore capo Chen Cao della Polizia di Shanghai. Chen Cao è un abile poliziotto ed un integerrimo funzionario di partito, ma anche un intellettuale amante della poesia cinese classica, studioso di letteratura inglese e fine intenditore della cucina cinese tradizionale. Lo scrittore si serve del personaggio di Chen Cao, a cui ha attribuito delle caratteristiche personali, per raccontare la Cina, per descrivere i rapidi cambiamenti sociali ed economici in atto nel suo Paese con l’avvento di una mentalità capitalista che sta avanzando sulla “vecchia” Cina. Si può quindi dire che il protagonista principale dei romanzi di Qiu Xiaolong sia senz’altro la Cina, in cui si confrontano tracce di cultura cinese classica e la base ideologica di un socialismo “con caratteristiche cinesi”, su cui si va costruendo una moderna società neocapitalista. Qiu Xiaolong ci narra questi stupefacenti cambiamenti con l’aiuto di Chen Cao che è al tempo stesso rappresentante di un ceto politico granitico di cui, nel contempo, si trova ad essere anche vittima. Nei suoi romanzi ci sono degli argomenti ricorrenti come la descrizione della città di Shanghai rappresentata dai nuovi quartieri modernissimi, in forte contrasto con le abitazioni tradizionali “shikumen”. Ricorrente è il ricordo del periodo della Rivoluzione culturale degli anni Sessanta, di cui fu vittima anche il padre dell'Autore, che segnò indelebilmente diverse generazioni di cinesi. In ogni suo romanzo non manca mai il riferimento ai numerosi privilegi di cui godono gli alti funzionari di partito rispetto ai cittadini comuni. Tutti questi elementi li ritroviamo anche nel suo ultimo romanzo, che si distingue però per la drammaticità del contesto storico: il periodo della pandemia da Covid-19 e le dolorose vicende vissute dal popolo cinese. Nel romanzo emerge chiaramente la responsabilità delle scelte effettuate dalle autorità politiche cinesi all’inizio della pandemia, con un primo tentativo di insabbiamento e di negazione della pericolosità del virus per la popolazione. Con l’aggravarsi della situazione e il diffondersi fuori controllo del virus, la politica zero-Covid messa in atto prima a Wuhan e poi in tutte le altre città ha portato a sofferenze indicibili per la popolazione. Qiu Xiaolong afferma che la lotta contro il Covid non era solo una emergenza sanitaria, ma anche una priorità politica per mantenere la stabilità politica interna e per dimostrare all’Occidente la superiorità del governo cinese nel controllo della pandemia. Questo fine ha giustificato i mezzi. Il contrasto al diffondersi del virus ha autorizzato una strettissima sorveglianza della popolazione, effettuata con diverse tecnologie. Nel romanzo si parla della cosiddetta “Amicizia nello spazio e nel tempo” una tecnologia di sorveglianza effettuata sui telefoni cellulari; dell’utilizzo di droni per il controllo dei movimenti; della tecnologia del riconoscimento facciale grazie alle onnipresenti telecamere di sorveglianza; delle intercettazioni telefoniche e dello strettissimo controllo dei post pubblicati nel Web dai netizens cinesi, per combattere l’energia negativa, ossia l’espressione di idee o fatti che possano minare la stabilità politica. A questo controllo sono assoggettati anche gli stessi dirigenti di partito che possono essere sottoposti alla procedura di shuanggui, ossia uno stato di detenzione per un periodo di tempo indefinito in località sconosciuta e le cui motivazioni restano nascoste. Per l’emergenza sono stati mobilitati i Comitati di quartiere quale rete capillare di sorveglianza dei cittadini e delle organizzazioni governative denominate Piccole Guardie Rosse e Grandi Bianchi, addetti all’applicazione e al rispetto delle norme del lockdown. La regola che per accedere alle cure ospedaliere fosse necessario avere eseguito un tampone con esito negativo nelle 24 ore antecedenti ha impedito a parecchie persone di essere assistiti anche per patologie non Covid, causando molte vittime. La riforma del sistema sanitario cinese ha trasformato gli ospedali in aziende che devono realizzare profitti. Il paziente che vuole essere curato deve versare un cospicuo acconto prima di essere ricoverato. L’assicurazione sanitaria pubblica copre solo una piccola parte dei costi, al resto deve provvedere il paziente, se ha risorse, altrimenti deve rinunciare alle cure. Tutto questo sembra frutto di un romanzo distopico, ma si tratta di una tragica realtà che ci dovrebbe interessare e da considerare con attenzione.
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Il dossier Wuhan

/ Qiu Xiaolong
Chen Cao è sempre più ex: ex ispettore capo della polizia di Shanghai e ormai, di fatto, anche ex d...
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