Il Cedro del Libano, di Raffaella Romagnolo

Essere il seme di un albero

Creato da:
Lisi
Sei in: Bibliografie
Ultimo aggiornamento: 16/05/2024

Questo libro raccoglie quattro storie ambientate in tempi e luoghi diversi, ma tutte collegate al Cedro del Libano.

Una ragazza sfugge al destino di un matrimonio combinato. Vuole raggiungere il proprio amato e per farlo deve attraversare la grande foresta dei cedri di Dio. Pur essendosi preparata con grande cura, non conosce l’ambiente e dovrà affrontare grandi difficoltà. Orientandosi solo con il sole, si nasconderà a lungo nella foresta, assistendo al succedersi delle stagioni, vivendo in simbiosi con quell’ambiente silvano. Questo processo determinerà in lei una profonda trasformazione.

Giorgio Santi, professore universitario, botanico, prefetto dell’Orto Botanico di Pisa dal 1782 al 1814, vede sfumare la possibilità di carriera presso la Corte di Francia e viene costretto dal Granduca di Toscana a restare a Pisa. Per contrastare la frustrazione si rifugia nel lavoro. Dapprima in modo svogliato e poi sempre più seriamente, progetta il ripristino e l’ampliamento dell’Orto Botanico. In questo progetto prevede anche l’introduzione di specie arboree non autoctone. Una di queste è un esemplare di Cedrus Libani, il primo piantato in Italia.

Una contessa rimasta vedova, proprietaria di una tenuta vitivinicola, ritenendo di non essere in grado di gestire l’azienda, decide di lasciare la campagna per ritirarsi in città. Prima di andarsene, però, vuole abbattere il grande Cedro del Libano, che lei e il marito hanno piantato il giorno del loro matrimonio. Simbolo della loro unione e dell’amore perduto, non ne sopporta più la vista, per il troppo dolore. Ma un evento straordinario la fa però ricredere e le dona nuova fiducia ed energia per affrontare da sola la gestione dell’azienda.

In uno scenario distopico, in un pianeta devastato da cambiamenti climatici disastrosi, si cercano delle zone sulla Terra dove l’ambiente sia favorevole alla sopravvivenza di esseri umani. Nelle esplorazioni condotte, viene individuata una zona sconosciuta, dove la percentuale di ossigeno nell’atmosfera è quella necessaria all’essere umano.


Raffaella Romagnolo è nata a Casale Monferrato nel 1971 e vive a Rocca Grimalda. Ha pubblicato L’amante di città (Frilli, 2007), La masnà (Piemme, 2012), Tutta questa vita (Piemme, 2013) e La figlia sbagliata (Frassinelli, 2015, candidato Premio Strega 2016 e Premio Società Lucchese dei Lettori 2016). Nel 2018 ha pubblicato Destino. Una storia italiana del Novecento (Rizzoli). Seguono Di luce propria (Mondadori, 2020), Il cedro del Libano (Aboca, 2023) vincitore del Premio Campiello Natura, e Aggiustare l'universo (Mondadori, 2023), entrato nella dozzina finalista del Premio Strega 2024. (Fonte: IBS)

Consigliato da
Lisi

Essere il seme di un albero. Ho avuto questa impressione, leggendo le prime pagine di questo libro. Ogni racconto qui contenuto è introdotto da alcune pagine che descrivono nel dettaglio, con estrema precisione scientifica, il processo di germinazione, nascita e crescita di un albero: in questo caso di un Cedro del Libano (Cedrus Libani). Leggendo questa bellissima descrizione mi sono sentita parte di questo mirabile processo naturale che, lentamente, silenziosamente, ubbidendo a precise leggi naturali porta a compimento un organismo vivente inserito nel proprio ambiente naturale, il quale, contribuisce assieme a tutti gli altri a garantire la vita nel nostro pianeta. Questo libro ci parla dell’importanza, per ogni individuo, del rapporto con l’ambiente naturale, perchè ogni squilibrio, causato da sfruttamento intensivo, cambiamenti climatici, inquinamento, eventi bellici, può determinare una minaccia per la sopravvivenza del genere umano. Per le piante e gli animali la presenza del genere umano non è necessaria, anzi, si è dimostrata dannosa. Il mondo vegetale e quello animale possono benissimo prosperare senza la presenza dell’uomo. Noi umani, al contrario, non possiamo sopravvivere senza determinate condizioni ambientali, come la presenza di ossigeno nell’aria, prodotto per noi proprio dalle piante.

Le quattro storie qui narrate hanno come “protagonista principale” un albero meraviglioso, imponente, generoso: il Cedro del Libano (Cedrus Libani). E’ originario dai paesi del Vicino Oriente, tra cui Cipro e Libano, ma se ne possono ammirare alcuni esemplari anche in Italia, piantati a scopo ornamentale nei giardini delle ville antiche. Nella Bibbia è menzionato più volte come esempio di forza, resistenza e saggezza. Si narra che il re Salomone utilizzò il legno di Cedro per le colonne del Tempio di Gerusalemme. Il suo legno pregiato e resistente fu utilizzato dai Fenici e poi dagli Egizi per la costruzione delle loro imbarcazioni. La resina di cedro veniva utilizzata dagli Egiziani per il processo di mummificazione. Successivamente fu impiegato in maniera diffusa anche da altri popoli, Romani compresi. L’Imperatore Adriano, temendo una sua possibile estinzione, istituì un’area protetta per questa specie arborea. Il Libano, che ha come emblema nella bandiera nazionale proprio un Cedrus Libani, ha istituito 4 zone protette. Una di queste, denominata la Foresta dei Cedri di Dio, è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità Unesco; in essa vivono centinaia di esemplari, alcuni millenari. Oltre che per il legname pregiato il Cedro del Libano viene utilizzato anche in fitoterapia per le sue proprietà balsamiche, antisettiche e per il trattamento delle malattie della pelle.

Questo libro ha vinto il 1° Campiello Natura nel 2023.

copertina Il cedro del Libano

Il cedro del Libano

/ Raffaella Romagnolo
Toccando le corde intime e struggenti delle grandi storie d’amore e delle imprese “disperatissime”,...
To top

Ricerca

Visualizza

Eventi / Avvisi

Bibliografie

Percorsi tematici

Ricerca semplice

Visualizza

Ricerca per area

Visualizza

Ricerca strutturata

Visualizza