Il canto del bosco, di David Almond

un inno alla bellezza della vita e della natura

Creato da:
Genny
Sei in: Bibliografie
Ultimo aggiornamento: 23/09/2024
E’ quasi difficile trovare i termini ideali per descrivere una narrazione di così rara bellezza. La prima cosa su cui inevitabilmente ci si sofferma è la scelta e l’accostamento delle parole, che compongono una prosa lirica, elegante, melodica e profonda.
La storia raccontata è quella di Sylvia, un’adolescente costretta fuori città dalla madre che, per concedersi del tempo e staccare dedicandosi all’arte, decide di portarla in questo villaggio sperduto di cui è originaria, fatto da sole due file di case sbiadite, un centro sociale e poco altro. Sylvia inizialmente scontrosa, timida, infastidita perché il telefono non prende, resta sulle sue, ma in quel luogo sente che la foresta la chiama. Il primo legame con il passato affiora con il regalo di antichi utensili da parte di Andreas, un anziano, conoscente di vecchia data della madre. E poi quella musica, come il fischio di un uccello, proveniente da un osso cavo, uno strumento di origine ancestrale suonato da Gabriel, un ragazzo che come lei sta cercando se stesso e il suo antico legame con la madre terra.
“Guardò negli occhi quello . C’era una forza che gli ardeva dentro, c’era una passione nei suoi occhi mentre ricambiava il suo sguardo.
<<Sei speciale>> disse Gabriel. <<Sei diversa>>.
<<Ah, si? Manco mi conosci. Ci siamo appena incontrati.>>
<<Non ha importanza. Hai l’anima o una roba così.
Non so che cavolo è, ma riesco a vedere in te. Qualcosa che abbiamo perso. Qualcosa di cui abbiamo bisogno. Qualcosa per cui non ci sono parole>>.
<<Stronzate>> commentò lei.
Lui rise.” p. 68

In questo tempo sospeso, in questo villaggio che sembra appartenere ad un’altra dimensione, il canto del bosco fa rinascere in Sylvia ciò di qui ha bisogno per ricominciare. Un’opera che si staglia luminosa, una celebrazione alla natura e alla necessità di ritrovare il vero legame con essa.
“ Sylvia sentiva quanto le fossero vicini gli alberi, la terra, l’aria. Lei non era soltanto Sylvia. Era anche tutte queste cose. E loro erano lei. Sylvia era la foresta, la terra, l’aria. Si davano vita a vicenda. Lei voleva amarli e loro volevano amare lei. Perché gli esseri umani si ostinano a non capire che quando facciamo qualcosa alla terra, la facciamo a noi stessi; che quando danneggiamo la terra, danneggiamo noi stessi? Era come se un velo le fosse stato sollevato dagli occhi.” p. 95
copertina Il canto del bosco

Il canto del bosco

Almond, David
Sylvia deve seguire la madre per un paio di settimane in un piccolo villaggio sperduto tra i boschi del Nord. È l'ultima cosa che vorrebbe fare: lei ama la città, le luci, la gente, il rumore. Vuole stare con gli amici, divertirsi o andare da qualche parte a prote...
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