Il cacciatore di aquiloni, pubblicato nel 2003, è divenuto un caso editoriale internazionale, rimasto per oltre cinque anni nella best seller list del New York Times ed è stato pubblicato in 70 Paesi con 23 milioni di copie vendute. Un libro indimenticabile, emozionante come pochi, in cui l’onda terribile della storia travolge le vite dei protagonisti in un romanzo dalla forza straordinaria. Tutta questa forza si percepisce ancor di più in questa graphic novel, grazie ai potenti disegni degli illustratori. Si può pensare che per esigenze del genere la trasposizione in fumetto abbia tralasciato alcuni particolari, nulla di meno vero in quanto niente è lasciato al caso. Di fumetti ne ho letti moltissimi, di tutti i tipi, ma questo, nella categoria romanzo trasformazione in graphic novel, posso considerarlo una delle migliori versioni. La storia, accompagnata dalle potenti immagini, arriva come un uragano forte e potente. Ho sempre considerato questo libro un romanzo necessario, nel senso che si deve leggere non per piacere, ma per CONOSCERE; non essendo un romanzo puramente di fantasia, ma si racconta la realtà vera e cruda di posti, lontanissimi da noi geograficamente e socialmente. La storia di Amir e Hassan ci permette di conoscere trent’anni di storia afgana: dalla fine della monarchia all’invasione russa, dal regime dei Talebani fino ai giorni nostri. Ovviamente la graphic novel, come il romanzo, è anche l’indimenticabile storia di un’amicizia che supera ogni barriera, un racconto di perdizione e di dolorosa redenzione. Il libro è noto a tutti, come pure la storia di Amir e Hassan, ma consiglio comunque la lettura di questo volume perché l’effetto visivo non fa lasciare nulla all’immaginazione e vi riempirà gli occhi.