Nella Parigi di fine Ottocento c'è un luogo in cui si entra ma non si esce. Anche se la condizione dei manicomi è sicuramente migliorata rispetto al passato, nella prigione della mente, in cui le pazze ora vengono chiamate "isteriche", la condanna a vita è sicura. Le costanti nel tempo sono due. La prima è che le ospiti del manicomio spesso non hanno davvero dei disturbi mentali ma sono donne che escono dagli schemi loro imposti. Figure scomode dai pensieri troppo liberali o sovversivi, che le famiglie hanno rinchiuso per evitare scandali. La seconda condizione è quella che assoggetta il destino di queste donne alle decisioni di un uomo. Il libro di Victoria Mas è ispirato a una storia vera e ruota attorno alla serata del ballo in maschera, dove l'alta società parigina può incontrare le pazienti del manicomio e, per l'occasione, i pazienti possono tornare a sentirsi persone comuni. Il ballo è stato realmente un'idea del dott. Charcot, illustre neurologo studioso dell'ipnosi e dell'isteria nella clinica della Salpêtrière, in cui giungevano anche malati affetti da patologie allora incomprensibili quali l'epilessia. Nel 2021 è uscito anche l'omonimo film tratto dal libro.
/ Victoria Mas
Parigi, 1885. A fine Ottocento l'ospedale della Salpêtrière è né più né meno che un manicomio femmi...