1976. La venticinquenne Mary Ann Singleton decide di abbandonare la sonnolenta e noiosa provincia americana e, soprattutto, le soffocanti attenzioni dei genitori per trasferirsi nella libera e disinibita San Francisco. Preso alloggio al 28 di Barbary Lane e circondata dai bizzarri personaggi che lo popolano (a cominciare dalla padrona di casa, coltivatrice di marijuana in giardino), Mary Ann si ritrova in un'inarrestabile girandola di situazioni tra crisi esistenziali, problemi di cuore, droghe più o meno leggere e l'inedita libertà sessuale con cui uomini e donne omosessuali ed eterosessuali affrontano la vita urbana in quegli anni Settanta in cui l'unico imperativo era divertirsi e scandalizzare.
Armistead Maupin è nato a Washington D.C., figlio di Diana Maupin e Armistead Jones Maupin Sr.. Poco dopo la sua nascita, la famiglia si trasferì nella Carolina del Nord, dove è cresciuto. Dice che ha avuto l'istinto di narrazione fin dalla tenera età di otto anni. Ha frequentato l'Università della Carolina del Nord a Chapel Hill, dove si è impegnato nel giornalismo attraverso la scrittura per il quotidiano The Daily Tar Heel. Dopo aver conseguito la laurea, Maupin si iscrive alla facoltà di legge, che abbandona poco dopo.
Maupin è un veterano della United States Navy, ha prestato servizio anche durante la guerra del Vietnam. Egli sostiene di aver saputo che era gay fin da bambino, ma non ha avuto rapporti sessuali fino all'età di 26 anni, ha deciso di fare coming out nel 1974, quando aveva circa 30 anni.
Maupin inizia la sua carriera lavorando per la rete televisiva WRAL-TV (Channel 5) con sede a Raleigh, successivamente lavora per un giornale di Charleston, a cui segue un'offerta di una posizione di prestigio negli uffici di San Francisco della Associated Press. Verso la metà degli anni settanta inizia la sua attività di scrittore, creando Tales of the City, una serie di racconti ambientati a San Francisco pubblicati per la prima volta su Pacific Sun e successivamente sul San Francisco Chronicle.
"Leggere un libro di Maupin è come rivedere un vecchio amico: un incontro pieno di calore, di piacere, di sorprese." (Publishers Weekly)
Un libro leggero e commovente, che ci porta nel mezzo del caos esistenziale della San Francisco degli anni settanta.
Pubblicati dal 1976 sul “San Francisco Chronicle” e raccolti poi in nove volumi, dei quali solo i primi tre usciti in Italia con il titolo "Tales of the city", i "Racconti di San Francisco" sono un omaggio alla città tra le più cosmopolite e tolleranti al mondo e un inno alla libertà di vivere in maniera anticonformista. Da leggere assolutamente prima di un viaggio a Frisco, o per fantasticare dal proprio divano.
Maupin, Armistead
La venticinquenne Mary Ann Singleton decide di abbandonare la sonnolenta e noiosa Cleveland e le soffocanti attenzioni dei genitori per trasferirsi a San Francisco, la libera e disinibita città-simbolo degli anni Settanta. Mary Ann trova un appartamento al 28 di B...