Questo libro mi ha colpito subito per il soggetto inusuale e il lavoro poco noto, o meglio dimenticato, del protagonista. L'arte incisoria e le stampe artistiche hanno segnato il mio percorso di studi universitari e sono stata felice di scoprire che uno scrittore come Malaguti avesse deciso di puntare i riflettori su quest'arte, considerata talvolta minore. La trama del libro riporta le vicissitudini di un mercante di stampe tesino che quando l'attività dei campi era ferma per l'inverno, si procurava da vivere attraversando le Alpi, ovviamente a piedi, e passando di paese in paese per vendere qualche stampa edita dai Remondini. La storia è ambientata nella seconda metà del '700 e questa attività non era insolita per l'epoca. Molte erano le stampe in circolazione e la qualità sia della carta che dell'immagine era variabile a seconda del target a cui le stampe erano destinate. E' affascinante ricordare come prima dell'avvento della fotografia, la forma migliore per la circolazione di massa degli stili e delle opere d'arte, fosse affidata proprio alle tecniche incisorie. E' poi intrigante sapere che in questo modo attraverso le immagini si propagavano anche e soprattutto messaggi e finalità in quanto non bisogna dimenticare che gran parte delle popolazioni erano analfabete. Non mancavano quindi anche immagini interdette e proibite, la cui diffusione era vietata soprattutto quando, come nel caso del protagonista del libro, coinvolgevano la sfera del potere politico e religioso. La prima parte "europea" del libro di Malaguti è molto verosimile e impressiona vedere quanta strada a piedi potessero coprire questi mercanti di stampe, e come fossero difficoltosi i loro viaggi. La storia poi si sposta nel nuovo continente, dove altre tematiche prendono il sopravvento creando forse una frattura con la parte precedente ma evidenziano anche come luoghi tanto distanti e diversi temessero comunque gli stessi messaggi. Malaguti attraverso questo romanzo ci porta a scoprire le dinamiche che regolavano un determinato periodo storico, attraverso un punto di vista differente e spostato rispetto ai potenti protagonisti dei giochi di potere. Un punto di vista marginale ma fortemente calato nella quotidianità della gente comune e nelle loro attività.