Maddie e Peggy erano migliori amiche, frequentavano la stessa classe e sedevano vicine in prima fila insieme ai bambini che prendevano buoni voti e non lasciavano scie fangose sul pavimento. Peggy era molto carina, indossava sempre dei bei vestiti ed era molto ammirata fra le sue coetanee, con le quali spesso si soffermava a commentare i vestiti dell’una o dell’altra. Le due bambine quando facevano il tragitto per la scuola a volte si fermavano ad aspettare una loro compagna di nome Wanda Petronski per poterla prendere in giro. Wanda era molto silenziosa, in classe sedeva nei banchi in fondo, indossava sempre lo stesso vestito di un azzurro sbiadito e dal tessuto stropicciato, quando le chiedevano quanti vestiti avesse a casa l’unica cosa che rispondeva sempre è che lei ne aveva 100 nel suo armadio. Negli ultimi giorni Wanda non si era presentata a scuola, neanche il giorno della premiazione del tanto ambito concorso di disegno; il padre però aveva inviato una lettera alla loro insegnante per comunicare qualcosa d’importante.
Una storia forte, che tratta il tema del bullismo in una fascia d’età molto bassa, dove spesso gli adulti che si sono dimenticati della loro giovinezza, trascurano l’idea che le dinamiche fra bambini non sono sempre così facili, e che anche in questa età ci si può dire delle cose che feriscono e lasciano segni così profondi che in alcuni casi diventano indelebili. L’autrice ci racconta la storia di Wanda attraverso gli occhi e la voce di Maddie, la quale si sente colpevolmente complice di tutte le umiliazioni e delle ingiustizie infrante, ma non sa come affrontare la situazione, finché non arriva finalmente l'occasione giusta per cambiare le cose.
Questo libro è stato pubblicato per la prima volta nel 1944, è stato Vincitore del Newbery Honor Book e nel 2020 finalista del Premio Andersen per la categoria Miglior libro 9/12 anni.