In mezzo alle atrocità della guerra, in mezzo alla paura e al sospetto dei soldati verso tutto ciò si muove, un attimo di indecisione può uccidere o salvare delle vite. Questa è una storia di speranza, talmente magica da sembrare inventata come trama nel classico film di guerra americano, invece il nostro protagonista americano esiste davvero, si chiama davvero Martin e quanto scritto dall'autore Matteo Incerti l'ha davvero vissuto sulla sua pelle. Una storia straordinaria che mi ha colpito perché la guerra non guarda in faccia nessuno e non ci sono buoni e cattivi assoluti. La guerra spezza troppe vite senza guardare l'uniforme che si porta. Questo libro porta con sé un bagliore di luce in mezzo alla morte. Spesso è in caso a decidere, è proprio quell'attimo di indecisione, un istante, un'azione arrivata con tempismo eccezionale. Fa riflettere quanto il caso, che noi spesso ci illudiamo di controllare, agisca invece in modo così importante nelle nostre vite. "Sliding Doors", non posso non chiedermi come sarebbe stata la vita di quel soldato se avesse ceduto alla paura. Che ricordo terribile lo avrebbe tormentato fino alla fine dei suoi giorni. Salvando quei bambini ha creato con loro un legame potente forte come la vita stessa. Un legame incurante della lontananza e del passare del tempo. Il presente è così distante da quanto Martin ha vissuto in passato. La quieta quotidianità, così attiva e veloce contrasta con l'attimo sospeso in cui tutto si è deciso. Nel nostro presente in cui tutto sembra frivolezza, si evidenza però la volontà di avere rapporti, informazioni e per una volta i social network riescono nell'intento di avvicinare e ritrovare le persone. Il progresso e la pace permettono di superare limiti fino a qualche decennio fa invalicabili. Eppure ancora oggi, nonostante ogni uno conosca le conseguenze, la pace, seppur riconosciuta come valore universale, non può mai esser data per scontata.