“Il mio parere è che il male non sia mai radicale, che sia solo estremo, e che non possieda né profondità né dimensione demoniaca. Esso può invadere tutto e devastare il mondo intero… È qui la sua banalità”.
Nata in Germania nel 1906, Hannah Arendt fu una filosofa, storica e scrittrice tedesca naturalizzata statunitense. A causa delle sue origini ebraiche, dovette subire privazioni dei diritti civili e persecuzioni, oltre che una breve carcerazione. Tutto questo contribuì a far maturare in lei la decisione di emigrare. L'opera " Le Origini del totalitarismo" (1951) affronta l'ascesa dello stato totalitario dal crollo degli stati-nazione tradizionali. Al giorno d'oggi Hannah Arendt continua ad avere un posto centrale nei dibattiti contemporanei, e questo è dovuto ai suoi lavori sulla filosofia esistenziale, così come alla sua rivendicazione della discussione politica libera.