Tra i monti della nazione immaginaria di Zubrowka, nell'Europa orientale, si trova Grand Budapest Hotel, un albergo un tempo prestigioso, ora decaduto e fatiscente. Uno scrittore, ospite della struttura, fa la conoscenza dell'attuale proprietario, Zero Moustafa, che lo invita a cena con la promessa di raccontargli la sua storia fin da quando, negli anni '30, fu assunto come aiutante del concierge.
A quei tempi il Grand Budapest Hotel era sfarzoso e frequentato da personaggi nobili e altolocati, e il concierge, Gustave H., era solito intrattenere molte relazioni con varie ospiti dell'albergo. Tra queste, la ricca Madame D., che il giorno prima di ripartire per la città, si era confidata con Gustave rivelandogli il timore di non poterlo più rivedere. Alcuni giorni dopo la donna era stata ritrovata morta nella sua villa. Questo infausto evento aveva convinto Gustave a recarsi, in compagnia di Zero, presso la dimora di Madame D. Lì aveva appreso di essere l'erede di un dipinto di inestimabile valore. Approfittando della confusione creatasi dopo la lettura del testamento, che aveva a dir poco scontentato gli eredi naturali, Gustave e Zero erano riusciti a sostituire il dipinto con un altro quadro di dubbio gusto, per lasciare la città in tutta fretta e far ritorno all'albergo...
"Grand Budapest Hotel" è uno dei film migliori e più apprezzati di Wes Anderson, regista fantasioso ed eccentrico, capace di creare sempre nuovi personaggi curiosi che si muovono in contesti grotteschi. I cast dei suoi film sono ricchi di attori di prim'ordine, alcuni dei quali presenti in molte delle sue opere, anche se talvolta solo in parti marginali. Tra i più "fedeli" troviamo sicuramente Bill Murray, ma anche i fratelli Luke e Owen Wilson, Jason Schwartzman, Anjelica Huston, Edward Norton, Tilda Swinton e Adrien Brody.
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