Gioia è una diciassettenne che come tante si trova ad affrontare i problemi legati alla sua età; per i suoi coetanei risulta troppo triste, strana, quasi inesistente, subisce scherni e il suo soprannome è Maiunagioia ... a casa le cose non vanno meglio, i suoi continuano a lasciarsi e a riprendersi, in una spirale fatta sempre dagli stessi errori ripetuti all’infinito. Con la nonna, anziana e malata, riesce a comunicare solo attraverso gli sguardi e la musica che le fa ascoltare con le sue cuffie quando torna da scuola e si rifugia nella sua stanza per non assistere alle continue liti dei suoi. Gli unici a comprenderla sono Tonia, la sua amica immaginaria, l’amica sincera e diretta che ha sempre una battuta pronta per ogni situazione. E Bove, il suo prof di filosofia, un uomo che sa come far riflettere e tacere anche il più temerario dei suoi studenti e che ogni giorno prova a rispondere alle domande che Gioia gli pone. Una sera, durante l'ennesima lite dei suoi, esce di casa e si ferma davanti ad un bar chiuso, li incontra Lo, un ragazzo che come lei cercava un luogo dove rifugiarsi dagli adulti, cappuccio della felpa abbassata, un barattolo di sassi appresso, un nome che è il diminutivo di un qualcosa che non può svelare e tante serate alle spalle trascorse sul retro di quel bar a lanciare freccette. In quel luogo desolato cominciano ad incontrarsi, a condividere pezzi di vita, a sfiorarsi ... ad innamorarsi. Finché Lo non decide di sparire senza una vera spiegazione. Gioia inizia a dubitare di essersi sognata tutto, si dispera e finisce per perdere le staffe mettendosi pure nei guai con la giustizia. Nonostante ciò non si arrende. Comincia ad indagare sulla sparizione del ragazzo, anche grazie all'aiuto della proprietaria del bar che nel frattempo ha conosciuto e si è fatta amica e complice. La verità si rivelerà come una matassa da sbrogliare un po’ per volta. Per Gioia sarà dura da digerire, ma l'amore le darà la forza per comprendere e fare le scelte giuste.
Un romanzo che quando si finisce di leggerlo non ti lascia. Una storia intensa, ricca di suspense e colpi di scena.
L’autore, Enrico Galiano, è un insegnante di lettere, inserito nel 2015 nella lista dei migliori cento professori d’Italia, conosce bene gli adolescenti e traspare chiaro nei suoi romanzi. Tratta temi importanti come la difficoltà del dialogo fra giovani e adulti; la sfida quotidiana per riuscire ad esprimere se stessi e trovare il proprio posto nel mondo; le fragilità e il vortice di emozioni che li travolgono e che spingono tutto all'estremo. L'autore ha inoltre una capacità incredibile di creare riferimenti con la letteratura, la musica e l'arte che arricchiscono le sue storie di curiosità e spunti di riflessione. Riesce anche a costruire un dizionario delle parole intraducibili estrapolate dalle varie lingue del mondo di Gioia Spada. La protagonista le colleziona e le usa per descrivere i suoi sentimenti. E poi le pillole di saggezza del professor Bove, che forse un po’ ricordano l’Attimo fuggente, nate sicuramente dai tanti episodi vissuti dall'autore come insegnante durante le sue lezioni.