Cercavo un "libro da ombrellone" e mi sono invece appassionata e questa piacevole lettura che tra le righe della trama propone numerosi spunti di riflessione su come sia cambiata radicalmente la società all'inizio del secolo scorso e su quanto invece resti immutato nel comportamento umano, nonostante il passare del tempo. Il libro è ambientato in un isolato paese di campagna nella Campania di inizio '900, un periodo storico particolarmente ricco di invenzioni e scoperte che si sono susseguite in breve tempo, ma la diffusione di tali innovazioni viaggiava ancora lentamente, soprattutto al di fuori delle grandi città. Alcune invenzioni erano così strabilianti da non essere nemmeno immaginabili o credibili soprattutto dalle realtà contadine, dove le notizie arrivavano a fatica, spesso raccontate per sentito dire e venivano accolte con diffidenza, quasi fossero magie o storie frutto dell'immaginazione se non addirittura della follia. Nell'epoca che stiamo vivendo oggi nulla meraviglia più e la comunicazione è potenzialmente istantanea in ogni parte del mondo. Questo libro ci riporta a un tempo totalmente differente, in cui persino il giornale delle notizie era un privilegio che si poteva trovare solo nelle città non certo nei piccoli borghi dove, visto l'analfabetismo dilagante, sarebbe rimasto un inutile pezzo di carta. La capacità di saper leggere che salva la protagonista del racconto da raggiri e soprusi, è un valore che sarà in seguito universalmente riconosciuto come essenziale per ogni persona, donna o uomo che sia. Non dobbiamo mai dimenticare, dare per scontato o svilire l'importanza di questa conquista. In questo libro c'è tanto su cui riflettere, perché si assiste non solo a un avvento di invenzioni e tecnologie nuove ma anche a una frattura nelle abitudini della società che si perpetuavano da sempre. Il ruolo della donna, anche se a fatica, esce dagli schemi di figlia, moglie e madre per prendere una presa di coscienza forte presente in Inghilterra già dalla seconda metà dell'800. Non dobbiamo dimenticare che nonostante tutto, ancora oggi ci sono realtà che sembrano ferme a un secolo e mezzo fa. Non occorre andare molto lontano per leggere storie di donne perseguitate da uomini con manie di possesso e considerate come oggetti di loro proprietà. Se molte sono le differenze con i giorni nostri, tanto da far talvolta quasi sorridere, ci sono anche tanti comportamenti radicati nell'animo umano che non si sono modificati. L'accettazione di una persona diversa che pensa o si comporta fuori dagli schemi, è ancor'oggi vista come un'anomalia da cui diffidare, isolare, deridere o svilire. La massa e le consuetudini sono ancora un metro di paragone potente, difficili da
valicare. L'accettazione della diversità è una strada ancor lunga da percorrere ma si spera sia costellata ogni giorno di nuove conquiste.