Nei libri della Perrin l'assassino non è mai il maggiordomo, non c'è niente di scontato e niente è come sembra. A volte può sembrare che insista e si dilunghi su aspetti inutili della trama, ma si passa il tempo a leggere il libro con la netta sensazione che ci stia sfuggendo qualcosa. Quando l'autrice scopre le sue carte, vorresti ricominciare da capo il libro, per leggerlo con occhi diversi, finalmente consapevoli di ciò che inizialmente ci sembrava nascosto e non riuscivamo a scovare tra le parole. Questo libro mi aveva incuriosito appena arrivato in biblioteca, prima che la pubblicità su riviste e trasmissioni gli dessero risalto, rendendolo di conseguenza uno di quei titoli sempre in prestito e con molte prenotazioni in coda. Mi aveva incuriosito l'insolita protagonista custode in un cimitero, che fin dalle prime pagine mi aveva catturato con la sua allegria malcelata. Poi la sua vita viene svelata un po' alla volta, aggiungendo una tessera al mosaico della trama che inizia a prendere forma, anche se il pezzo mancante del finale non l'avrei mai immaginato. Alla fine questo libro che sembrava quasi un romanzo romantico si è rivelato un piacevole mistero da scoprire pagina dopo pagina.