Spaccato della quotidianità londinese degli anni '80, nella fattispecie del quartiere di King's Cross. Sulle sue strade si intrecciano le vite di alcune persone comuni, una sorta di rappresentanza della popolazione del luogo. Conosciamo così Cyril e Shirley, una coppia di trentacinquenni che convivono felicemente e che non si sono mai sposati in rifiuto alle convenzioni borghesi, e che affrontano ora i primi cenni di cedimento del loro rapporto dato che il desiderio di maternità della ragazza non è condiviso.
Incontriamo Valerie, sorella di Cyril, attivista, casalinga, nevrotica, sposata a un uomo che la tradisce di continuo.
Facciamo infine la conoscenza dell'anziana madre dei due, affetta dai primi segni di demenza senile, presenza poco gradita nel quartiere operaio dove ha sempre vissuto che è diventato col tempo un luogo alla moda abitato da persone snob.
Il culmine della scena (come accadrà anche in successivi lavori del regista) è vissuto in occasione di un ritrovo di famiglia, in cui persone che, per diversità di vedute, indole, carattere col tempo si sono allontanate e che per scelta di rado entrano in contatto tra loro, avranno modo di confrontarsi in modo schietto. Un film drammatico, con i personaggi che si muovono all'interno di un contesto non facile, ma che mostra anche aspetti e dialoghi più leggeri, e soprattutto non termina senza una punta di speranza.
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