Vinga è una ragazzina dai capelli rossi e ribelli, un po' timida e introversa. E’ desiderosa che arrivi presto l’estate per raggiungere il nonno che vive su una piccola isola, in una casetta bianca che si affaccia proprio sul mare. In città Vinga non ha amici, e soffre a causa degli equilibri familiari che di recente sono venuti a mancare. Il padre infatti ha scelto di lasciare lei e la madre per una nuova compagna e da lei sta aspettando un secondo figlio. Sente che il mare è la sua unica salvezza, un luogo dove poter scomparire. La vita sull’isola è cadenzata da una routine fatta di cose semplici, da poche parole ma non inutili, da gesti e condivisioni fatte di grande complicità ed empatia. Il nonno è un adulto saggio, che sembra capirla meglio di chiunque altro, che le da pace e conforto, e ha anche una meravigliosa sorpresa che la terrà occupata per tutta l’estate: una snipa tutta per lei da mettere a nuovo. Ad arricchire ulteriormente l’avventura che l’aspetta ci sarà Rut, una nuova amica che le terrà compagnia e le scalderà il cuore.
Una storia che, con grande delicatezza, riesce a mettere in luce alcuni tratti dei legami familiari fra generazioni diverse. Emergono soprattutto alcuni aspetti psicologici, come la saggezza e la lucidità di un nonno che, anche davanti alle situazioni più drammatiche, sà sempre cosa è meglio fare, che si contrappone ad una figura materna con un pessimo tempismo, che invece di offrire sostegno, si dimostra fragile e bisognosa della presenza e del conforto della figlia. Coinvolgente è anche la relazione fra le due ragazze, che nonostante l’evidente diversità riescono a instaurare un’amicizia speciale.
“Mio nonno è un marinaio approdato sulla terra. Sempre che una casa in cima a una scogliera a picco sul mare si possa chiamare terra. In ogni caso non ha quasi mai lasciato la sua isola, da quando è approdato sulla terra, siamo sempre dovuti venire noi a trovarlo. La mamma, il papà e io. Ora ci sono solo io.”