Questo romanzo è ambientato nel Settecento in un piccolo paese della Carnia, un contesto dove tradizioni, saperi antichi e superstizioni fanno da substrato culturale alla vita della comunità
Anna, la protagonista, dimostra fin da piccola, il suo spiccato interesse per la natura in tutte le sue forme. Impara a conoscere le erbe e le piante officinali che crescono nel suo ambiente e a distinguere le loro proprietà curative. Vuole diventare “medisinaria” come la madre e la zia.
E’ una ragazza istruita: sa leggere, scrivere e far di conto. E’ curiosa e desidera approfondire le sue conoscenze; riesce a leggere di nascosto un trattato sulle erbe tintorie e la Bibbia, testo proibito alle donne.
Come tutte le donne del paese Anna si occupa dei lavori domestici, del lavoro nei campi e aiuta la madre nella raccolta delle erbe, delle piante medicinali e nella preparazione dei rimedi.
Come tanti uomini del luogo, il padre fa il cramaro, ossia il venditore ambulante di merci nei paesi del nord, oltre il confine. Nei periodi di sua assenza la nonna e la madre hanno il governo della casa e del patrimonio familiare.
Anna è rispettosa dell’autorità della famiglia e della comunità, ottemperando a tutti i compiti che le vengono assegnati, ma al tempo stesso desidera rispettare ed assecondare il proprio desiderio di emancipazione. Per sé vede un futuro diverso da quello tradizionalmente stabilito per le ragazze.
Si innamora e sposa un ragazzo “foresto” che apprezza le sue qualità, rispetta il suo sapere e la incoraggia a proseguire nella professione di medisinaria.
Il progetto di vita insieme però viene precocemente infranto dalla morte del giovane marito.
Rimasta sola, Anna scarta l’idea di tornare al suo paese ed accetta l’offerta di un lavoro a Venezia, affrontando un mondo a lei sconosciuto, lontana dall’ affetto e dalla protezione della sua famiglia d’origine.
Marta Mauro
E' nata sull’Appennino toscano ed è cresciuta in mezzo a boschi di castagni, in un paese dove le case contadine odoravano di frutti, di formaggi e di muli. La natura e l’arte sono diventate i suoi compagni di vita. Ha avuto la fortuna di insegnare e di vivere gli entusiasmi e le inquietudini di generazioni di giovani e, con il compito di conservatore, ha allestito e diretto il Museo etnografico di storia contadina a Fontanabona di Pagnacco. Alcuni suoi saggi sono presenti in Il paesaggio bene culturale integrale (2001); Turoldo e ‘Gli Ultimi’ (2002); Niente come prima (2008). Con il Circolo culturale Menocchio ha pubblicato nel 2001 Come se dovessero acchiappare farfalle in volo e, nel 2009, la prima edizione di Un altro maggio altrove . Nel 2015 è uscito per Forum il romanzo Anna dei rimedi. (Fonte: Forumeditrice.it)