Dalla formidabile penna di Jurij Druznikov, candidato al premio Nobel nel 2001, un libro straordinario, incluso nella lista dei 10 migliori romanzi russi del 20° secolo e nominato dall'Unesco migliore romanzo in traduzione.
Praticamente già un classico. "Angeli sulla punta di uno spillo", che racconta le storie intrecciate dei lavoratori di un giornale russo durante l'Unione Sovietica, è stato il romanzo che ha fatto conoscere al grande pubblico il talento di Jurij Druznikov. Nella sua prima edizione ha venduto 250.000 copie. Nel 2001 Druzhnikov è stato candidato al Nobel.
Mosca, fine degli anni ‘60. Makarcev, caporedattore della Pravda, crolla a terra, colpito da un infarto, a pochi passi dal palazzo del Comitato centrale del partito comunista, dove ha appena partecipato a una importante riunione. La debolezza del suo cuore è causata dal continuo stato d’ansia in cui egli ha vissuto fino ad allora, sempre attentissimo com’è a seguire fedelmente la linea del partito, a fare propaganda ortodossa, ad apparire un comunista senza macchia e senza ombre. Del resto ha le sue ragioni: cerca di sopravvivere e conservare il suo elevato stato sociale nel pieno della repressione reazionaria seguita al rovesciamento del troppo liberale Krushchev. E l’improvvisa, misteriosa comparsa sulla sua scrivania di un manoscritto clandestino - e sovversivo - è il colpo di grazia. Da dove viene? Chi l’ha visto, oltre a lui? E che fare, per evitare i guai e il discredito che esso potrebbe procurargli? Mentre Makartsev tenta di riprendersi dal suo attacco, il controllo del giornale, ora diretto dal suo sostituto, gli sfugge dalle mani. L’unico che può aiutarlo è il cinico Yakov Rappoport, un anziano ebreo veterano della seconda guerra mondiale e sopravvissuto a due internamenti in gulag, la mente di tutte le odiose campagne d’opinione del giornale, nonché di tutti i discorsi pubblici dei papaveri del regime. Mentre Rappoport tenta di salvare il suo direttore, accadono fatti inquietanti: un corrispondente viene arrestato con l’accusa di avere legami con il manoscritto; lo stesso figlio del caporedattore finisce nelle mani della polizia con l’accusa di aver guidato ubriaco, provocando un incidente mortale... La situazione precipita in un abisso sempre più profondo e allucinato di assurdità, fino all’incredibile epilogo.
Come angeli sulla punta di uno spillo è una grande ricostruzione storica, un romanzo carico d’ironia, una grandiosa macchina narrativa che racconta la sopravvivenza quotidiana in un regime liberticida.
Hanno scritto: "Un libro fondamentale. E’ in questo modo che, gradualmente, tutte le bugie dell’Unione Sovietica verranno finalmente a galla" ALEKSANDR SOLŽENICYN - "Combina uno straordinario sense of humor e una eccezionale capacità di scrivere fra le righe" ISAAC BASHEVIS SINGER
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