A volte ritorno, di John Niven

The second coming

Creato da:
Lisi
Sei in: Bibliografie
Ultimo aggiornamento: 14/04/2022

Gesù Cristo ritorna sulla Terra per diffondere nuovamente il Verbo e cercare di salvare il genere umano. Nelle vesti di un giovane musicista, assieme ai suoi sventurati amici, partecipa al talent show più importante degli Stati Uniti d’America, con lo scopo di raggiungere una vasta platea di ascoltatori. Inutile dire che, con il suo carisma, ottiene un successo planetario. Fonda una comunità dove accoglie tutte le persone in cerca di aiuto o semplicemente tutti coloro che desiderano vivere in pace, in armonia con gli altri e con l’ambiente. Naturalmente un simile intento genera sospetti, maldicenze e false accuse. La storia, è noto, si risolverà tragicamente. Una parte della storia è ambientata nel mondo della televisione e della produzione musicale e qui l’Autore attinge alla propria esperienza personale, visto il suo passato di discografico. Egli si diverte a descrivere impietosamente personaggi senza scrupoli che hanno come unico scopo quello di arricchirsi sfruttando il momentaneo successo di un artista. Le numerose citazioni di brani musicali permettono un piacevole viaggio nel mondo della musica rock, ricordando alle persone più mature un passato di intensa attività culturale e ai giovani dei Maestri da non dimenticare.

Biografia di John Niven qui

Voce del libro su Wikipedia qui

Consigliato da
Lisi

Il momento storico che stiamo vivendo è estremamente difficile: le sofferenze e il dolore causati dai conflitti in corso nel mondo (uno a noi molto vicino) mi hanno portata a consigliare la lettura di un libro particolare che regala evasione, divertimento ma anche riflessione. Questo libro riesce a parlare dei mali del mondo con ironia, sfrontatezza e apparente leggerezza

L’idea di immaginare una seconda venuta di Gesù Cristo, nelle vesti di una rockstar, può sembrare strampalata (se non addirittura blasfema) invece il racconto mi ha convinta, mi sono appassionata alle vicende di Gesù Cristo ritornato in terra nel ventunesimo secolo per riportare il Verbo. La figura di Dio è tratteggiata con bonaria irriverenza. Ci lascia l’immagine di un Creatore che nel tempo libero ama dedicarsi alla pesca e al golf. In Gesù Cristo, suo figlio, vede un rilassato giovane d’oggi, che deve mettere di fronte alle proprie responsabilità, proprio come certi figli “ sdraiati” del nostro tempo. La narrazione della storia è molto cinematografica. I personaggi e le vicende narrate ci appaiono nitide nei particolari, purtroppo anche nelle descrizioni più truci e drammatiche.. Devo riconoscere che l’Autore indugia un po’ troppo nel turpiloquio ed ha attribuito ai personaggi un’esagerata attitudine al consumo di cannabis, non certo ad uso terapeutico. Una volta superata la prima diffidenza, man mano che la narrazione procedeva, mi sono resa conto che il libro tratteggiava, con estrema ironia, un impietoso ritratto di tutti i peggiori sentimenti che abitano l’animo umano e una efficacissima descrizione delle eticamente deboli ambizioni dell’uomo contemporaneo. Si sorride, ma anche si piange.

Di fronte alla precarietà del nostro vivere, alla assurda pretesa di voler risolvere le questioni con le guerre, all’integralismo religioso, alla prevaricazione dei più forti sui più deboli, alla distruzione dell’ambiente naturale, viene da chiedersi se non sia davvero auspicabile un intervento ultraterreno, come immaginato dall’Autore. Poi però torna in mente il pensiero di Leopardi che, pur nel suo amaro pessimismo cosmico, concede uno spiraglio alla luce, quando dice che per far fronte alla potenza cieca della Natura (intesa in tutti i sensi) è necessario credere nella solidarietà umana, nell’unione e nella collaborazione di tutti gli uomini: una bella utopia.

copertina A volte ritorno

A volte ritorno

Niven, John
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