Dialoghi su un patto segreto per 12 teste mozze
Terza tappa del progetto sulle Resistenze femminili
(Liberamente ispirato a fatti realmente accaduti a Gloucester, Massachusetts)
di e con Marta Cuscunà
progettazione e realizzazione teste mozze di Paola Villani
assistenza alla regia di Marco Rogante
Co-produzione Centrale Fies
Marta Cuscunà fa parte del progetto Fies Factory ed è Premio Hystrio – Altre Muse 2019
Nello spettacolo si segnala la presenza di riferimenti sessuali espliciti nel linguaggio.
Nel nero della scena, due schiere di teste mozze. Appese. Da una parte gli adulti. I genitori, il preside, l'infermiera della scuola. Dall'altra i giovani maschi, i padri adolescenti.
Sono tutti appesi come trofei di caccia, tutti inchiodati con le spalle al muro da una vicenda che li ha trovati impreparati. Potranno sforzarsi di capire le ragioni di un patto di maternità tra adolescenti, ma resteranno sempre con le spalle al muro.
È iniziata come un pettegolezzo che serpeggiava tra i corridoi della scuola superiore di Gloucester.
C'erano 18 ragazze incinte – un numero 4 volte sopra la media – e non per tutte sembrava essere stato un incidente. La storia, poi, è rimbalza in città: alcune delle ragazze avrebbero pianificato insieme la loro gravidanza, come parte di un patto segreto, per allevare i bambini in una specie di comune femminile.
Quando il preside della scuola ne parla su un quotidiano nazionale, scoppia una vera e propria tempesta mediatica e la vita privata delle 18 ragazze diventa uno scandalo che imbarazza tutta la comunità di Gloucester. Giornalisti da ogni dove, dall'Australia alla Gran Bretagna, dal Brasile al Giappone, invadono la cittadina nel tentativo di trovare una spiegazione per un patto così sconvolgente.
Sullo sfondo, una violenza di genere diffusa, ma al tempo stesso combattuta (ad esempio da 500 uomini avevano organizzare una marcia nelle strade della cittadina per sensibilizzare la comunità al problema della violenza domestica verso le donne: uomini contro la violenza, così si sono autodefiniti).
L'idea che sta alla base di Sorry, boys è che a Gloucester, la contestualità tra il patto delle 18 ragazze e la marcia degli uomini, non sia stata solo una coincidenza e che tutto ciò abbia a che fare con il modello di mascolinità che la società impone agli uomini.
Marta Cuscunà