Luoghi del Tiepolo in festa

Creato da:
Chiara S.
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Ultimo aggiornamento: 08/03/2023

In occasione del compleanno di Giambattista Battista Tiepolo, nato a Venezia il 5 marzo 1696, i Luoghi del Tiepolo celebrano “l’ultimo grande genio della antica pittura italiana” così definito da Roberto Longhi, con una serie di appuntamenti per approfondire la conoscenza dell’illustre artista veneziano, famoso in tutte le corti europee del ‘700. 
Anche il Comune di Mira aderisce alle celebrazioni con una conferenza del prof. Giandomenico Romanelli dal titolo “Tiepolo, frescante in Villa” che avrà luogo venerdì 3 marzo alle ore 18.00 presso Villa dei Leoni. 


Sarà inoltre possibile visitare Villa dei Leoni mediante il sistema di visita di realtà aumentata che consente di conoscere la storia della villa e del territorio e di arricchire l'esperienza di visita attraverso contenuti che prendono vita. Il fiore all'occhiello del percorso guidato è l'analisi pittorica della copia del grande ciclo degli affreschi di Giambattista Tiepolo. I visitatori potranno sperimentare una nuova modalità di fruizione dei beni culturali grazie all'arricchimento della percezione sensoriale tramite smart glasses per la realtà aumentata.

Giorni e orari di apertura: 

- venerdì 3 marzo   dalle 16.30 alle 17.30
- domenica 5 marzo  dalle 16.00 alle 17.30
- domenica 12 marzo dalle 16.00 alle 17.30
- domenica 19 marzo dalle 16.00 alle 17.30
- domenica 26 marzo dalle 16.00 alle 17.30


Giambattista Tiepolo nasce il 5 marzo del 1696 a Venezia , in una famiglia benestante, ma di nessuna tradizione artistica, si forma presso la bottega di Gregorio Lazzarini e dimostra fin dalla giovane età un talento straordinario; studia la pittura degli artisti contemporanei, e quella rinascimentale, appassionandosi anche alle opere di Albrecht Dürer.

Nel 1716 esordisce appena ventenne con il “Sacrificio di Isacco” nella Chiesa dell’Ospedaletto. Gli anni 20 del secolo XVIII vedono la vera esplosione del genio: con il “Martirio di San Bartolomeo” Tiepolo rende omaggio alla stagione del Barocco, ma si avverte il passaggio a una nuova fase dove la pennellata diventa più sciolta, i toni più vibranti. Da questo momento in poi al pittore settecentesco vengono commissionati importanti lavori di soggetto mitologico, storico o biblico nei palazzi veneziani, come l’affresco del soffitto di Palazzo Sandi a Venezia, e fuori città come gli affreschi del Palazzo arcivescovile di Udine. I due decenni successivi (1730-1750) sono caratterizzati da un intenso lavoro in collaborazione con la sua equipe (di cui fa parte Girolamo Mengozzi Colonna) che lo vede impegnato tra Venezia e la Lombardia in palazzi, ville e chiese: a questa fase risalgono, solo per citarne alcuni, gli affreschi di Palazzo Archinto a Milano, il “Martirio di Sant’Agata” della Basilica di Sant’Antonio, gli affreschi di Palazzo Pisani, gli affreschi di Villa dei Leoni a Mira. 
Tra il 1746 e il 1747 realizza il complesso decorativo di Palazzo Labia a Venezia coadiuvato dalle quadrature di Gerolamo Mengozzi Colonna perfettamente integrate agli episodi narrativi. Nel salone da ballo affrescò le Storie di Antonio e Cleopatra con personaggi sontuosamente vestiti in pose teatralmente eloquenti. Nel 1750, chiamato dal principe vescovo Karl Philipp von Greiffenklau per decorare la propria residenza, giunge a Würzburg con i figli Giandomenico e Lorenzo, dove esegue la decorazione della Kaisersaal e dello scalone con un programma iconografico che riassume le conoscenze storiche, geografiche e scientifiche dell’epoca.

L’eco della meravigliosa realizzazione pittorica giunge in tutta Europa, e il ritorno in patria è trionfale: Tiepolo è un modello da seguire, egli stesso fa scuola e diventa uno dei principali animatori dell’accademia delle Belle Arti, divenendone nel 1756 il primo presidente.
Nel 1757 Tiepolo con i figli e il Mengozzi Colonna dipinge Villa Valmarana ai Nani con soggetti tratti dai poemi epici di Omero e Virgilio, dove però abbandona i toni dei fasti eroici per toni maggiormente colloquiali. Di questi anni è il trionfo della famiglia Pisani dipinto sul soffitto del salone da ballo nell’omonima Villa di Stra. 
Carlo III di Spagna convoca i Tiepolo a Madrid nel 1761 per decorare le sale del nuovo Palazzo Reale: l’artista parte con i figli verso la capitale madrilena, non facendo poi più ritorno a Venezia, morirà a Madrid nel 1770. Gli affreschi sono l’ultimo inno alla fantasia dell’arte occidentale, prima dell’affermarsi del neoclassicismo che propone un ritorno all’ordine, richiamando la lezione degli antichi di fronte agli estri, alle bizzarrie, alle libertà del rococò. 


Giandomenico Romanelli, nato a Venezia nel 1945, dal 1978 al 1988  professore di Storia dell'Architettura e dell'urbanistica all'Istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV), docente di Museologia e Storia del Collezionismo nei corsi di laurea in Conservazione dei Beni Culturali (dal 1997) e di Storia dell'arte Medievale nel corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Chimiche per la conservazione ed il Restauro (dal 2002) a Ca' Foscari. Dal 1979 direttore dei Musei Civici di Venezia, è stato, dall'anno 2000, Direttore Centrale Beni e Attività Culturali del Comune di Venezia, quindi direttore della Fondazione dei Musei Civici. Dal 1992 ha fatto parte del Consiglio Nazionale dei Beni Culturali e del Comitato di Settore per i Beni storici e artistici.  La sua ricerca, a partire dal volume Venezia Ottocento, ha determinato un significativo cambio di rotta nella più complessiva impostazione degli studi sul XIX secolo in città, con il recupero critico di molte personalità artistiche e segnatamente architettoniche  sconosciute o gravemente travisate e con una produttiva rivisitazione di molti episodi culturali veneziani in anni cruciali della storia cittadina.   
Per più di un trentennio ha firmato in qualità di commissario unico o in collaborazione con altri studiosi le principali mostre prodotte dal Comune di Venezia su argomenti storici e storico-artistici, coprendo un vasto arco cronologico e contribuendo fattivamente al rinnovamento del genere espositivo a Venezia. Oltre a scritti di storia e storia dell'arte e della città, ha realizzato di recente molte mostre per varie sedi italiane e internazionali e, di recente, culminate con la fortunatissima mostra dedicata ai Vivarini (2016) e, a Rovigo, rassegne che hanno indagato in termini assolutamente originali l'arte veneta del rinascimento e  la stagione artistica europea nei decenni convulsi tra la fine dell'Ottocento e il primo Novecento.



"Tiepolo, frescante in Villa" di Giandomenico Romanelli

Venerdì 3 marzo, h. 18.00

Villa Contarini Pisani detta dei Leoni
Riviera S. Trentin, 3 - Mira

Prenotazione obbligatoria cultura@comune.mira.ve.it


Visite in Villa dei Leoni mediante sistema di realtà aumentata nei seguenti giorni e orari: 

- venerdì 3 marzo        dalle 16.30 alle 17.30
- domenica 5 marzo    dalle 16.00 alle 17.30
- domenica 12 marzo  dalle 16.00 alle 17.30
- domenica 19 marzo  dalle 16.00 alle 17.30
- domenica 26 marzo  dalle 16.00 alle 17.30

Ingresso biglietto unico: € 9.00

Gratuito per portatori d'handicap e accompagnatore

Servizi: accessibile per disabili (presenza di ascensore e bagno dedicato)

Per informazioni: lun-ven. 9.00-13.00  -  tel. 041 8627167   -  villadeileoni@coopculture.it


In collaborazione con   

 

 

 

 

 

 

 

 

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