venerdì 25 gennaio 2019, ore
21:00
GIANFRANCO MANFREDI e PATRIZIO FARISELLI
Ma chi ha detto che non c’è? (frammenti degli anni ’70)
Gianfranco Manfredi (voce),
Patrizio Fariselli (pianoforte)
Prosegue a Teatro Villa dei Leoni
di Mira la rassegna “Songwriting”,
ch’era stata aperta lo scorso 31 ottobre da Nada e Rita Marcotulli ed ha
proposto nel 2018 quattro spettacoli. Il quinto appuntamento, il primo del
2019, avrà per protagonisti lo scrittore (già cantautore) Gianfranco Manfredi
ed il pianista Patrizio Fariselli.
Nel suo ultimo libro, “Ma
chi ha detto che non c’è?” (2017), Gianfranco Manfredi, scrittore,
sceneggiatore di film e fumetti, cantautore, si immerge nelle ragioni di un
movimento complesso e visionario, quello del 1977, denso di creatività e
desiderio, di contraddizioni e conflitti radicali. Partendo dal titolo di una
sua nota canzone di 40 anni fa, propone una ricostruzione distaccata degli anni
‘70, da lui vissuti in prima persona, accompagnato sul palcoscenico del teatro
di Mira dalle sapienti note del pianoforte di Patrizio Fariselli, ex–Area
(gruppo simbolo di quel periodo) poi convertitosi al jazz acustico, di cui è da
tempo uno dei maggiori esponenti italiani.
Gianfranco
Manfredi (Senigallia, 1948) esordisce come cantautore nel 1972 con
l'album “La Crisi”, cui seguono “Ma non è una malattia” e “Zombie
di tutto il mondo unitevi”. Nel 1978 pubblica il saggio “L'Amore
e gli amori in Jean Jacques Rousseau”. Il suo esordio narrativo è il
romanzo gotico “Magia Rossa” (Feltrinelli, 1983). Ma Manfredi si rivela
anche come prolifico sceneggiatore cinematografico e televisivo. Negli anni ‘90
scrive anche sceneggiature per di fumetti, scrivendo storie per Dylan Dog, Tex e Nick Raider.
Pubblica, per Sergio Bonelli Editore, le serie “Magico Vento”, “Volto
Nascosto” e “Shanghai Devil”, tutte
contraddistinte da un incrocio tra ricostruzione storica e pura avventura,
tradotte in molti Paesi. Sono ancora da ricordare, fra i suoi romanzi, “Cromantica”
(1985), “Ultimi Vampiri” (1987), “Trainspotter”
(1989), tutti pubblicati da Feltrinelli, “Il peggio deve venire”
(Mondadori, 1992), “Il piccolo diavolo nero” (Tropea,
2001), “Ho freddo” (Gargoyle, 2008), “Tecniche di Resurrezione”
(Gargoyle, 2010), “La Freccia Verde” (Mondadori,
2013) e il più recente “Splendore a
Shanghai” (Skira, 2017).
Patrizio
Fariselli (Cesenatico, 1951), dopo gli studi di pianoforte al
Conservatorio di Pesaro, nel 1972 entra negli Area, uno dei gruppi più
importanti del panorama musicale italiano, con cui continua a lavorare fino al loro
scioglimento, nel 1983. Il suo primo disco da solista, “Antropofagia” (1977), subisce l’influenza di John Cage. Collabora quindi
con importanti protagonisti del jazz internazionale come Steve Lacy, Curtis
Fuller e Art Farmer. Dal 1997 al 2000 partecipa ad una reunion degli Area con
il batterista Giulio Capiozzo, con cui incide “Chernobyl 7991”, ed ancora dal 2010 al 2013 con Ares Tavolazzi e
Paolo Tofani, tenendo concerti in ogni angolo del mondo, tour da cui viene
ricavato l’album “Live 2012”. Dopo
aver rivisitato parte del repertorio degli Area in piano solo in “Area–Variazioni per pianoforte” (2005),
torna a sonorità più elettriche nel 2008 con “Notturni”. Il suo disco più recente, “Piccolo Atlante delle costellazioni estinte” (2014), lo vede
ancora alle prese con l’elettronica. Sin dagli anni ’80 Fariselli si è dedicato
alla musica per il cinema, il teatro, la danza e la televisione. Ha collaborato
a lungo con i registi Alessandro Benvenuti e Michel Fuzellier. Nel 2008 ha realizzato
le musiche per la serie animata “Taratabong”,
prodotta dalla Rai, che ha vinto un importante premio internazionale.